Strutture ricettive in Italia

Classificazione delle strutture ricettive in Italia

Le rilevazioni statistiche sul turismo rivestono un ruolo fondamentale nell’ambito delle statistiche economiche.

Ovviamente, la comparabilità delle informazioni sul fenomeno turistico a livello temporale e spaziale è fortemente influenzata dall’evoluzione dei criteri di definizione e di classificazione che identificano le strutture ricettive del sistema turistico.

Con l’introduzione della legge quadro n. 217 del 1983 è stato demandato alle regioni il compito di definire i criteri per la classificazione delle strutture ricettive, tenendo conto sia dei requisiti strutturali sia dei servizi offerti.

In questo documento sono illustrati i regolamenti regionali per la classificazione tipologica delle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, attualmente vigenti e sono messi in evidenza i diversi orientamenti seguiti dalle singole regioni nella classificazione di ciascuna struttura ricettiva.

Infine, dall’analisi delle diverse normative a carattere locale messe a confronto, scaturiscono specifici suggerimenti per una revisione profonda delle definizioni e delle classificazioni delle strutture collettive nell’ambito delle rilevazioni statistiche ufficiali sul turismo.


Normativa delle strutture ricettive

Le strutture ricettive considerate dalle indagini statistiche ufficiali sull’offerta turistica si distinguono in due categorie : gli esercizi alberghieri e quelli complementari. Oltre agli alloggi collettivi esistono poi gli alloggi privati che comunque risulta più facile investigare dal lato della domanda (indagini sulle famiglie). La nomenclatura Istat, inoltre, distingue nel dettaglio alcune tipologie di alloggio turistico che a loro volta sono specificate e regolate dalle numerose legislazioni locali. Così, le tipologie di strutture ricettive definite dall’Istat nei modelli di rilevazione delle indagini sull’offerta turistica sono le seguenti:



  • - Esercizi alberghieri: includono gli alberghi da 1 a 5 stelle, i villaggi albergo, le residenze turistico-alberghiere, le pensioni, i motel, le residenze d’epoca, gli alberghi meublé o garnì, le dimore storiche, i centri benessere (beauty farm), i centri congressi e conferenze e tutte le altre tipologie di alloggio che in base alle normative regionali sono assimilabili agli alberghi.
  • Esercizi complementari: includono i campeggi e villaggi turistici, gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, gli alloggi agro-turistici, le case per ferie, gli ostelli per la gioventù, i rifugi alpini, gli “altri esercizi ricettivi” non altrove classificati. In particolare gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale includono le strutture collettive (camere, case ed appartamenti per vacanze) gestite da un’amministrazione unica commerciale e date in affitto per uso turistico. Sulla base di normative regionali sono state individuate alcune forme di alloggio assimilabili a questa tipologia, quali: le attività ricettive in esercizi di ristorazione, i residence, gli affittacamere, le unità abitative ammobiliate per uso turistico. Invece, gli altri esercizi ricettivi includono gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini, i bivacchi fissi, i rifugi-escursionistici o rifugi-albergo, i rifugi sociali d’alta montagna, le foresterie per turisti, i bed & breakfast, le country-house, le residenze rurali.


  • Alloggi privati in affitto: riguardano le forme di alloggio date in affitto da privati a privati o ad agenzie professionali, su base temporanea, come alloggio turistico. È caratterizzata da una gestione non imprenditoriale e non è disciplinata dalle normative riguardanti gli esercizi ricettivi collettivi (alberghieri e complementari).Comprende le seguenti categorie:
    - camere in affitto in alloggi familiari in cui la sistemazione prevede che il turista sta con la famiglia che abitualmente occupa l’abitazione;
    - alloggi affittati a privati o ad agenzie professionali: appartamenti, ville, case, chalet e altri alloggi affittati interamente, come alloggio turistico e su base temporanea, da parte di famiglie ad altre famiglie o ad agenzie professionali.

Nelle seguenti tabelle sono sintetizzate le principali caratteristiche degli esercizi alberghieri (cfr. Tab. 1) e complementari (cfr. Tab. 2) desunte dalle normative regionali italiane.

In particolare, per quanto riguarda gli esercizi alberghieri la maggior parte delle regioni presentano caratteristiche comuni in corrispondenza delle seguenti categorie di alloggio: albergo, motel, villaggio albergo e residenza turistico-alberghiera. A tal proposito è però da verificare nel dettaglio se le precedenti categorie presentano caratteristiche omogenee in termini di definizioni, servizi offerti, requisiti amministrativi (cfr. paragrafo successivo). Inoltre, alcune regioni del centro (Marche ed Umbria) e del Nord (Piemonte) si caratterizzano per la presenza di alcune tipologie di alloggio particolari (residenze d’epoca, alberghi con centro benessere, albergo meublé e garnì).

Gli esercizi complementari o extra-alberghieri, invece, con riferimento alla categoria “campeggi e villaggi turistici” hanno definite normative a carattere regionale per quasi tutte le regioni, fanno eccezione soltanto la Basilicata e il Veneto, per le quali si registra un’assenza di normativa specifica. Inoltre, gli “alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale” assumono la configurazione di “affittacamere” e “case ed appartamenti per vacanze” nella maggior parte delle regioni, anche se le regioni Veneto, Puglia, Sardegna e Toscana hanno legiferato anche in materia di residence.

Le discipline che regolamentano gli alloggi agroturistici sono state emanate in quasi tutte le regioni tranne che in Campania, Veneto e Valle d’Aosta.

Gli ostelli per la gioventù sono stati regolamentati in tutte le regioni e mancano soltanto Basilicata e Molise.

Le case per ferie, invece, includono delle sottocategorie piuttosto differenti da regione a regione, quali le case religiose di ospitalità, i centri soggiorno studi, i centri di vacanza per ragazzi che a oro volta definiscono dei segmenti turistici ben precisi, come ad es il turismo religioso, culturale, sociale, sportivo.

I rifugi alpini, inoltre, si presentano sotto diverse denominazioni similari.

L’esercizio del bed & breakfast, infine, è stato disciplinato solamente negli ultimi anni anche se già 15 regioni su 20 hanno legiferato.

Nel seguente paragrafo vengono analizzate nel dettaglio le diverse tipologie di strutture ricettive ponendo l’accento sulle caratteristiche che li differenzia a livello regionale e/o provinciale.