Turismo ed economia nella città di Firenze

Turismo a Firenze (in Toscana)

Le evidenze che emergono da questa aggiornatissima ricerca ci dicono che le virtù ed i problemi del turismo fiorentino sono ben conosciuti e tutt’altro che recenti.

In caso, qualche tendenza, come il ridursi della permanenza media del turista, tende ora a farsi più lieve: il passaggio all’area metropolitana, una volta adeguatamente sperimentato, potrà permettere un migliore apprezzamento del fenomeno a questa scala e delle sue più evidenti manifestazioni.

Già oggi è però lecito anticipare che l’apporto del turismo agli abitanti di questa area è imponente, di difficile valutazione quantitativa, ma sicuramente crescente.

Lo stesso può dirsi per il suo apporto ai livelli di occupazione, al numero delle imprese, artigianali o meno, interessate, e per lo stimolo che dà alla città costretta a dotarsi di strutture e infrastrutture sempre più moderne ed efficienti.

Insomma: il turismo a Firenze è un potente fattore di crescita anche economica.

La presente ricerca può divenire l’occasione per compiere riflessioni seppur problematiche, ma che debbono essere vissute con un atteggiamento propositivo, là dove si consideri Firenze (o l’area fiorentina) come una grande impresa che deve produrre (anche) beni e servizi turistici, dei quali si deve e si può determinare l’ammontare (e la qualità) della domanda, ma dei quali si devono analizzare tutti i molteplici costi, inclusi quelli dovuti all’uso dei “beni liberi” o quelli sopportati per produrre beni e servizi pubblici, compresa la vasta rete di esternalità negative e positive che vengono a determinarsi (esternalità negative quando un soggetto “terzo” è danneggiato da una transazione o presenza turistica a lui estranea; positive nel caso opposto).

La ricerca non deve aprirsi a conclusioni di tipo municipalistico.

I problemi che il turismo fiorentino presenta sono ravvisabili anche in molti casi consimili che si registrano in Italia o all’estero.

L’impegno deve anzi essere teso a valutare le misure poste in atto da altre città o aree turistiche (magari con molti minor residenti) e ad essere aperti a valutare criticamente quanto è già stato positivamente sperimentato altrove.